Presentazione

di Donato Di Ponziano

Permettetemi di essere leggermente emozionato, sto iniziando a raccontarvi le caratteristiche del campo sul quale sono cresciuto. Inizio subito col dirvi che giocare a golf sul campo di Sanremo è divertente e quindi, se potete, approfittatene senza indugio.
Per la sua morfologia il tracciato non può certamente essere annoverato tra quelli lunghi, i par 4 sono tutti più o meno facilmente raggiungibili con il secondo colpo. Non è un campo per “picchiatori” ma compensa bene questa carenza proponendo delle buche assai tecniche e delicate dove il giocatore deve prestare la massima attenzione.

Iniziamo dalla buca 2, un par 3 di 180 metri con il fuori limite sulla sinistra. Per essere la seconda buca del percorso, è particolarmente impegnativa e pericolosa. Ho visto tante gare concludersi sul tee di questa buca, e tante ne ho concluso io stesso.

La buca 4, un par 4 di 345 metri, ha un tee-shot alquanto delicato. Il fairway è abbastanza stretto e l’entrata al green da prendere con un ferro 8 o 9, necessita da parte del giocatore di particolare precisione. Attenzione a non chiudere il colpo!

La buca 6 è un legerissimo dog-leg a sinistra di 340 metri. Vi consiglio di giocare il tee-shot sulla sponda destra della buca; se il rough non è molto alto, normalmente la palla rotola in fairway. L’entrata al green è delicata, fate attenzione a non chiudere il colpo altrimenti vi aspetta un difficile colpo di recupero.

La buca 8 è un par 4 di 385 metri dog-leg a sinistra. Per lo score è la buca più difficile del campo, il tee-shot deve essere giocato sulla destra del fairway per una migliore visuale di gioco al green. Il green è ben difeso da bunkers.

La buca 14 è un par 3 di 210 metri molto delicato. Dal back tee si gioca anche un legno. Il giocatore deve prestare la massima attenzione a non finire nei boschetti di ulivi sulla destra e sulla sinistra della buca, l’eventuale recupero per il par diventerebbe alquanto difficile. Questa è, secondo me, la buca veramente più difficile del campo. La buca 16 è un par 3 di 228 metri molto impegnativo. E’ meglio giocare sulla sinistra per non rischiare di finire nella scarpata di destra, ove è facilissimo poi trovarsi la palla ingiocabile. Una volta la buca era un par 4 facile, successivamente tramutato in par 3, direi con ottimi risultati.
La buca 18 infine, è un par 5 abbastanza facile: dog-leg a destra di 440 metri; cercate di piazzare il tee-shot sul lato sinistro del fairway. Il secondo colpo va giocato in direzione della club house. Chi tenta di prendere il green con due colpi, deve stare molto attento al fuori limite sulla destra della buca; le vigne e le serre di fiori aspettano sempre a braccia aperte.

LE BUCHE